Irlanda, una mappa multimediale per il centenario dell’Easter Rising

Nel 1916 Dublino fu teatro di una ribellione, fallita, per l’ottenimento dell’indipendenza. A 100 anni di distanza, la televisione pubblica irlandese ha creato una mappa che raccoglie interviste video realizzate negli scorsi decenni con i protagonisti e i testimoni degli eventi

La Rivolta di Pasqua, Easter Rising in inglese, fu una ribellione messa in atto dai repubblicani irlandesi, nella settimana di Pasqua del 1916, per ottenere l’indipendenza dell’Irlanda dal Regno Unito. Si trattò del moto di rivolta irlandese più significativo dal 1798, ebbe come teatro la città di Dublino, e si concluse senza successo dopo sei giorni: l’esercito britannico pose fine alle violenze, arrestò i leader della protesta e li giustiziò. Nonostante l’esito, ancora oggi questo evento è considerato uno dei momenti chiave che portarono successivamente all’indipendenza irlandese.

A 100 anni esatti da allora, RTÉ, il servizio radiotelevisivo pubblico irlandese, ha deciso di celebrare l’anniversario pubblicando una mappa interattiva di Dublino sulla quale sono presentati alcuni dei luoghi chiave della rivolta. In aggiunta, su un’altra mappa chiamata Explore 1916, l’emittente ha dato voce ad alcuni dei testimoni oculari di quelle giornate. Negli anni ’50 e ’60 infatti, decine di persone che avevano partecipato o semplicemente assistito ai moti del 1916 furono intervistate dalla televisione irlandese: è proprio attingendo ai filmati d’epoca che è stata realizzato lo strumento.

I testimoni intervistati sono una cinquantina. Tra gli altri, una donna che racconta come i ribelli riuscirono a mettersi in salvo da un edificio in fiamme, uno stampatore che ricorda le difficoltà incontrate nel tentativo di pubblicare e diffondere la Proclamazione della Repubblica Irlandese, e un personaggio tuttora anonimo che sul sito Silicon Republic viene chiamato “Mistery Man”. Si tratta dell’unica persona sull’intera mappa per la quale ancora oggi non si è riusciti a risalire all’identità. L’unica cosa che si sa, dal suo stesso racconto che risale al 1962, è che fosse un cocchiere: “quando arrivai a Dublino – le sue parole alla tv irlandese – fui fermato nei pressi di una barricata e non riuscii a proseguire. Andare avanti voleva dire correre il rischio di finire vittima di un cecchino. A me bastò sentire il sibilo di una sola pallottola per farmi scappare a gambe levate”.

“Per decenni abbiamo custodito con cura i video che girammo negli anni ’50 e ’60 per intervistare i testimoni oculari dell’Easter Rising – ha dichiarato il direttore degli archivi di RTÉ Bríd Dooley – il centenario ha rappresentato una straordinaria occasione per riaprire gli archivi e fare in modo che anche le nuove generazioni possano ascoltare voci e racconti che altrimenti sarebbero andati perduti per sempre”.

Sempre su Silicon Republic si apprende che anche Google ha creato una mappa virtuale in occasione del centenario nella rivolta. Accompagnati dalla voce dell’attore irlandese Colin Farrell, su Street View è possibile percorrere alcune delle strade teatro della ribellione e accedere a foto, filmati e audio d’epoca forniti da sei istituzioni della conservazione irlandesi.

Per celebrare l’avvenimento, anche la Digital Repository of Ireland ha deciso infine di attingere alle proprie collezioni digitali, concentrandosi su storie e testimonianze, tra cui quelle di molte donne, fino ad oggi mai divulgate.

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