Il mondo per immagini: on line in open data gli Archives de la Planète

Tra il 1909 e il 1931 il banchiere francese Albert Kahn chiese a 12 fotografi di viaggiare in 50 Paesi per documentare le differenti culture. I 72.000 scatti realizzati sono stati digitalizzati e sono ora disponibili per la visione e il download sul portale open data del Dipartimento Hautes de Seine

Nel 1909, il banchiere e filantropo francese Albert Kahn si recò in Giappone per affari assieme al proprio aiutante Alfred Dutertre. Dutertre era anche un fotografo e approfittò dell’occasione per realizzare molti scatti. Tornato in patria, Kahn riflettè sulla bellezza e l’importanza delle foto e maturò la convinzione che la conoscenza delle culture straniere fosse uno strumento fondamentale per favorire il rispetto e la convivenza pacifica tra le nazioni. Nacque così l’idea per un ambizioso progetto: capitanati dal geografo Jean Brunhes, dodici fotografi viaggiarono in 50 Paesi per realizzare gli Archives de la Planète, un atlante fotografico che Kahn lasciò in eredità ai posteri, per raccontare la bellezza dei popoli e delle loro culture.

Alla fine di questo viaggio collettivo, che durò fino al 1931, i fotografi realizzarono 72.000 scatti con la tecnica dell’autocromia e centinaia di ore di filmati. Alla morte di Kahn la collezione fu custodita presso il museo parigino che porta il suo nome. Proprio su iniziativa di questa istituzione, e con la collaborazione del Dipartimento Hautes de Seine, l’intero patrimonio fotografico e filmico degli Archives de la Planète è stato digitalizzato nel corso degli ultimi anni e sarà d’ora in avanti disponibile  sulla piattaforma open data del Dipartimento.

Al momento sono circa 9.000 gli scatti già disponibili on line e consultabili secondo diverse chiavi di ricerca, dalla mappa dei luoghi ritratti, ai nomi dei fotografi, ai tematismi.  Assieme ai metadati di riferimento, tutte le foto possono essere liberamente scaricate e riutilizzate, purché non per scopi commerciali e con l’obbligo di non modificarli e citare la fonte di provenienza. Nei prossimi mesi l’intera collezione sarà progressivamente pubblicata sul portale.

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