Dopo l'emergenza Covid-19il diritto all’oblio per i dati personali raccolti sarà una priorità

Nella gestione della contingenza legata all'emergenza coronavirus non deve essere scalfito il pilastro di tutele costruito dal GDPR perchè, decisioni prese con l’alibi della pandemia, si traducano in scelte di controllo dei cittadini. In un articolo di Agenda Digitale Matteo Maria Perlini sottolinea l'importanza di una normativa ad hoc che definisca i confini entro il quale il titolare del trattamento può trattare i dati degli utenti.

Matteo Maria Perlini, in un articolo su Agenda Digitale, affronta l'argomento legato al rischio che si corre quando, durante un periodo di emergenza, vengono prese decisioni che possono scalfire la tutela del diritto alla protezione dei dati personali sancita dal GDPR.

Il pericolo è rappresentato dalla corsa dei governi – anche quello italiano – alla ricerca di soluzioni tecnologiche che consentano di raccogliere ed utilizzare i dati personali (come ad esempio dati di geolocalizzazione, dati relativi alla salute) per monitorare anche i potenziali contagiati ed arginare la diffusione del virus. Per questo è prioritario prevedere che il titolare del trattamento garantisca, by design e by default, la protezione dei dati personali e la tutela dei diritti degli interessati, in particolare del diritto alla cancellazione dei dati personali (o diritto all’oblio).

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ultima modifica 2020-04-22T11:08:53+02:00
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