Online i risultati di un sondaggio internazionale sulle strategie di conservazione digitale

48 partecipanti di 33 Paesi hanno partecipato alla ricognizione promossa nell’ambito del progetto UNESCO PERSIST. Il 77% dei rispondenti lamenta l’assenza di policy nazionali in materia

Nell’ambito del progetto UNESCO PERSIST,sono stati pubblicati i risultati di sondaggio internazionale sulle strategie nazionali in materia di conservazione nel lungo termine dei patrimoni digitali. Il sondaggio è stato promosso tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017 e al termine dell’iniziativa sono arrivate 48 risposte da 33 Paesi.

Il 77% dei partecipanti all’iniziativa hanno affermato che nei propri Paesi non sono state adottate delle strategie ufficiali, e multi settoriali, a carattere nazionale in materia. In gran parte delle risposte si fa cenno all’esistenza di linee guida per la conservazione dei record e degli archivi e in alcuni casi si fa riferimento al ricorso alle strategie tradizionali di archiviazione anche per i materiali digitali. Per lo più comunque, le strategie e le linee guida sono di tipo organizzativo, anche se in alcuni casi sono state veicolate proprio da istituzionali nazionali. Per quanto riguarda l’esistenza di leggi specificamente dedicate alla conservazione digitale, nel 35% dei casi sono state fornite risposte positive in tal senso. In molte risposte si è fatto inoltre cenno all’esistenza di norme nazionali in materia di archiviazione dei documenti ufficiali, nelle quali però non si fa alcun riferimento ai patrimoni digitali.

Passando ai principali nodi critici per chi si occupa di conservazione digitale, la risposta più frequente riguarda l’obsolescenza tecnologica, sia lato hardware sia lato software. Ciononostante, molti partecipanti al sondaggio hanno lamentato la mancanza di riferimenti puntuali al problema, e alle soluzioni risolutive da adottare per contrastarlo, nelle policy di conservazione digitale esistenti.

Per quanto riguarda i principali ostacoli alla definizione di strategie nazionali, le risposte più frequenti hanno chiamato in causa i seguenti tipi di mancanze: di leadership, conoscenze, finanziamenti e capacità di trovare accordi tra i settori di potenziale applicazione delle strategie e le istituzioni. Per migliorare lo stato delle cose, i partecipanti al sondaggio hanno fatto riferimento principalmente alla necessità di mandati politici e istituzionali più forti in materia, al supporto di soggetti a carattere internazionale quali l’IFLA, l’UNESCO e il Consiglio Nazionale degli Archivi e alla condivisione di saperi ed esperienze.

Il progetto UNESCO PERSIST è promosso dall’UNESCO, dal Consiglio Nazionale degli Archivi (ICA), dalla Federazione Internazionale delle Associazioni Bibliotecarie (IFLA) e da altre organizzazioni con lo scopo di rendere più sostenibili, e per questo durature nel tempo, le attività di conservazione digitale.

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