Musica e storage: Mezzanine dei Massive Attack sarà inciso u DNA

Nel 1998, la pubblicazione dell’album fece conoscere la scena musicale di Bristol al mondo intero. A 20 anni di distanza, con la collaborazione di istituti svizzeri e americani, le sue canzoni saranno salvate per sempre su delle molecole di DNA

Dagli anni ‘90 in avanti, la formazione britannica dei Massive Attack si è affermata come una della realtà di punta del cosiddetto Bristol Sound, realizzando alcuni lavori che, nel gergo degli addetti ai lavori, vengono definiti come seminali, perché in grado di lasciare una fortissima influenza sulla musica delle generazioni successive. Su tutti, Mezzanine fu l’album col quale i Massive Attack, e di riflesso la loro scena di riferimento, guadagnarono una fama mondiale. L’album fu realizzato nel 1998 e oggi, per celebrare il suo ventennale, la band inglese ha annunciato la sua incisione su una sequenza di DNA.

Le 11 tracce di Mezzanine saranno sintetizzate sulle molecole di DNA grazie alla collaborazione di due laboratori svizzeri, tra cui l’Istituto di Chimica e Bioingegneria ETH di Zurigo, che ha pubblicato una nota per fornire chiarimenti sui dettagli tecnici dell’operazione. “Mentre i dati immagazzinati in un CD o in un hard disk vengono trasformati in sequenze di 0 e 1 - ha spiegato il professor Robert Grass dell’istituto - la biologia conserva le informazioni genetiche in una sequenza di quattro blocchi di DNA: A, C, G e T”.

Per far sì che la quantità di dati rimanesse gestibile - prosegue la nota - Grass e i suoi colleghi hanno lavorato al progetto utilizzando un file musicale compresso a 15 megabytes tramite il software Opus, qualitativamente superiore al molto più popolare MP3. Ora una società americana è all’opera per produrre 920.000 brevi filamenti di DNA che, nel loro insieme, conterranno tutti i dati di Mezzanine. Successivamente TurboBeads, uno spin off di ETH con sede a Zurigo, trasferirà queste molecole in 5.000 perle di vetro di dimensioni nanometriche: ognuna di esse conterrà una parte delle informazioni.

Le perle di vetro saranno invisibili all’occhio umano e saranno a loro volta conservate in una piccola boccetta d’acqua, praticamente per l’eternità. Il DNA potrà essere recuperato dalle perle di vetro in ogni momento, di modo che si possano usare le sue sequenze per leggere il file musicale immagazzinato su di esse e riprodurlo su un computer.

“Rispetto ad un sistema tradizionale di storage dei dati - ha affermato Grass - si tratta di una operazione più complessa e costosa. Ciò detto, una volta che l’informazione viene salvata su DNA è possibile riprodurne milioni di copie molto velocemente e con costi estremamente ridotti”.

Lo stesso Grass ha stimato che per la sintetizzazione di Mezzanine occorreranno dall’uno ai due mesi di tempo, e precisato che questo lavoro non rappresenta una novità assoluta. I laboratori dell’ETH avevano messo a punto la tecnologia già tre anni fa, conservando per prima cosa il testo del Patto eterno confederale, col quale nel 1291 si sancì la nascita ufficiale della confederazione elvetica. “La vera novità è che adesso siamo pronti per sviluppare questa tecnologia a livello commerciale”, ha aggiunto il professore, ricordando che in passato erano già avvenute delle esperienze di sintetizzazione della musica su DNA e che lo scorso mese la Microsoft ha annunciato di avere utilizzato la stessa metodologia per conservare una collezione di file superiore ai 200 Megabytes.

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