Lettonia, online gli archivi del KGB

La pubblicazione a fine 2018. Nel solo gennaio già oltre 200.000 le visualizzazioni dei fascicoli, riguardanti l’identità e le attività degli agenti segreti

A fine 2018 gli Archivi Nazionali della Lettonia hanno pubblicato online una prima parte del patrimonio documentale creato dal KGB, i servizi segreti sovietici, ritrovato nel Paese baltico all’indomani della dissoluzione dell’Unione Sovietica. I materiali in via di progressiva pubblicazione sono solo una minima parte della documentazione prodotta dalla famigerata polizia segreta.

Nella memoria di molti cittadini lettoni che vissero quegli eventi, è ancora vivo il ricordo del denso fumo nero che saliva dai camini della sede locale del KGB, nei giorni immediatamente precedenti al rovesciamento del potere sovietico. Ciononostante, a differenza di quanto accaduto nella qualità totalità delle altre repubbliche appartenenti all'URSS, in Lettonia si riuscì a salvare una parte consistente degli archivi creati dalla polizia segreta.

Tra i documenti già pubblicati, per lo più in lingua russa e scritti a mano, figurano indici e dossier sugli agenti reclutati dal KGB. Una nota ufficiale rende noto che il materiale salvato dalla distruzione riguarda circa 4.300 agenti sul totale di 25.000 che operarono in Lettonia dal 1953 al 1991. Per lo più si tratta di agenti attivi nei tardi anni ‘80. Negli indici sono indicati nome, cognome, anno e luogo di nascita, indirizzo, sede lavorativa, livello di istruzione, nome in codice e altre informazioni sulla loro attività. Per consultarli, è necessario registrarsi fornendo i propri dati identificativi.

Gli Archivi nazionali lettoni hanno annunciato che entro il 2019 dovrebbe essere pubblicata la restante parte degli archivi. Gran parte del materiale in via di diffusione riguarderà l’identità e le attività dei componenti del Comitato Centrale del Partito Comunista locale.

Intanto, a conferma di quanto la pubblicazione del materiale abbia scosso il Paese, a gennaio sono stati forniti i primi dati sulla loro consultazione. Nell’arco di appena due settimane, 38.700 cittadini, non solo lettoni, si sono registrati per poter accedere all’archivio e sono state registrate oltre 200.000 visualizzazioni dei documenti.

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