Hiroshima, la memoria della bomba rivive su una mappa digitale

Un archivio multimediale presenta su mappa, attraverso interviste video, alcune delle quali finora inedite, articoli e altri documenti, le testimonianze dei sopravvissuti all’attacco nucleare che sconvolse la città giapponese e il resto del mondo il 6 agosto del 1945

Su iniziativa della Tokyo Metropolitan University e della università femminile Hiroshima Jogakuin Junior & Senior High School, è on line da alcuni mesi Hiroshima Archive, un archivio multimediale e geolocalizzato creato per tramandare la memoria dell’attacco nucleare che nel 1945 sconvolse il mondo. Ai visitatori, lo strumento si presenta come una mappa densamente popolata di foto e immagini. Cliccando su ognuna di esse, si aprono finestre contenenti video interviste, articoli di giornale, approfondimenti o altre fonti storiche relative al tragico avvenimento (qui un tour virtuale dello strumento su YouTube).

Tutto ciò, grazie al contributo di diversi archivi e istituzioni della memoria locali, quali l’Hiroshima Peace Memorial Museum e la A-bomb Survivors Association. Fondamentale è stato anche l’apporto dell’università locale citata in apertura, la Hiroshima Jogakuin Junior & Senior High School, perché è proprio grazie al dinamismo delle sue studentesse che diverse persone sopravvissute all’attacco atomico hanno deciso per la prima volta di rilasciare testimonianze a riguardo. Circa 30 le video interviste realizzate con donne e uomini che per anni erano rimasti in silenzio, vuoi per il trauma subito vuoi perché, tra le altre cose, all’indomani del conflitto i superstiti di Hiroshima vennero spesso discriminati in quanto contaminati dalle radiazioni e per questo impuri. “Abbiamo provato a convincerli spiegando loro che ogni singola testimonianza può essere utile affinché un avvenimento del genere non si ripeta mai più”, ha spiegato una studentessa coinvolta nel progetto all’emittente ABC.

Dalla stessa fonte si apprende che il liceo di Hiroshima ha promosso il progetto nell’ambito dell’adesione a una petizione per l’abolizione delle testate nucleari, indirizzata alle Nazioni Unite e in grado di raccogliere più di un milione di firme.

Sul sito di divulgazione scientifica EurekAlert! Si legge infine che i promotori del progetto hanno intenzione di estenderlo ulteriormente, caricando nuove collezioni di materiali sulla mappa e traducendo alcuni dei contenuti finora disponibili solo in giapponese anche in inglese.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina