Campi Fascisti: on line una mappatura dei luoghi di detenzione e internamento del Ventennio

Un sito attivo dal 2013 fornisce documenti originali, testimonianze e altre tipologie di fonti storiche sui vari campi creati dal regime fascista per imprigionare, segregare e deportare popolazioni straniere, oppositori politici, ebrei, omosessuali e rom

Dal 2013, su iniziativa del gruppo di ricerca Tps, Topografie per la storia, è on line www.campifascisti.it, sito che si propone come un centro di raccolta di informazioni e fonti storiche sui luoghi creati dallo stato fascista italiano per importare, segregare e deportare diverse tipologie di nemici,  tra cui gli oppositori politici, le popolazioni straniere, gli ebrei, i rom e gli omosessuali. Il sito è stato realizzato grazie a finanziamenti forniti dall’Unione Europea, dalla Fondazione Museo della Shoah e da Audiodoc. La particolarità rispetto ad analoghe iniziative di documentazione storica, siano esse on o off line, è che il progetto non è incentrato sugli avvenimenti storici quanto sui luoghi che furono teatro degli stessi.

“Per luoghi di internamento e prigionia – si legge nella pagina che presenta il progetto – intendiamo le località di confino, le carceri, i campi di concentramento, i comuni di internamento e quanto altro possa emergere dalla ricerca storica come contesto in cui siano state messe in atto queste pratiche repressive rivolte verso oppositori politici, specifiche categorie sociali, gruppi religiosi, civili e militari di stati stranieri coinvolti in guerre od occupazioni militari”.

Ad oggi, i curatori dell’iniziativa hanno individuato le seguenti tipologie di luogo di internamento e prigionia: Campi di concentramento, Campi di lavoro coatto, Campi di transito, Località di confino, Località di internamento, Località di soggiorno obbligatorio, Carceri, Campi per prigionieri di guerra P.G, Campi P.G. Distaccamenti di lavoro, Campi provinciali RSI (Repubblica sociale italiana). Per ognuno di essi, con maggiore o minore dovizia di informazioni tenendo conto di quanto raccolto finora, si forniscono documenti originali, pubblicazioni scientifiche, testimonianze dirette, foto e filmati.

Al momento sul sito sono pubblicati quasi 2.500 documenti e censiti oltre 900 diversi luoghi. Diversi i percorsi di ricerca che permettono di consultarli. Tra gli altri, le tipologie di luoghi elencate in precedenza, un elenco generale dei nomi, una mappa geografica e due ulteriori elenchi contenenti: tutti i documenti d’archivio presenti on line e le disposizioni, termine col quale si fa riferimento a leggi, regolamenti, circolari, ordini altri tipi di atti ufficiali concernenti le diverse forme di internamento.

Per la raccolta delle fonti, i curatori del progetto hanno attinto finora dall’Archivio della Repubblica di Slovenia, dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, dall'International Tracing Service di Bad Arolsen e successivamente, grazie ad una convenzione stipulata con l'Archivio Centrale dello Stato, dalla Direzione Generale dei Servizi di Guerra, facente capo al Ministero dell'Interno. Sempre per quanto riguarda la ricerca archivistica, sul sito è possibile reperire ulteriore documentazione inedita reperita presso l'agenzia della Regione Sardegna Laore. In aggiunta a queste fonti, sono state raccolti e pubblicati on line alcuni volumi di ricerca scientifica, svariate testimonianze orali o scritte da parte di ex internati e interviste ad alcuni storici.

Concepito come un work in progress, www.campifascisti.it è in continuo aggiornamento e aperto al contributo di studiosi, istituti di ricerca, università e chiunque altro interessato ad alimentare questo importante bagaglio di documentazione storica. Per farlo, e più in generale per ottenere maggiori dettagli sul progetto, è possibile scrivere all’indirizzo info@campifascisti.it.

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