Riforma dell’ICT in Emilia-Romagna: si rafforza il ruolo di IBC-ParER sulla conservazione digitale

Tra i temi della riforma della legge regionale in materia di sviluppo della società dell’informazione, anche la conservazione digitale e il ruolo riconosciuto al Polo achivistico, individuato quale conservatore dei documenti informatici, compresi quelli a rilevanza fiscale, prodotti dalle pubbliche amministrazioni del sistema regionale

D’ora in avanti, oltre ai servizi, le strutture e gli uffici della Regione Emilia-Romagna, anche le agenzie e gli istituti regionali, compresi quelli autonomi, gli organismi di diritto pubblico della Regione costituiti e comunque denominati (purché privi di personalità giuridica privatistica), i loro eventuali consorziassociazioni, e infine gli enti e le aziende del servizio sanitario regionale dovranno fare obbligatoriamente riferimento a ParER (struttura specializzata dell’IBC) per la conservazione digitale dei propri documenti amministrativi, nel rispetto della normativa vigente in materia. L’ampliamento in tal senso è previsto nella legge regionale "Modifiche alla legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione) e della legge regionale 10 aprile 1995, n. 29 (Riordinamento dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna)", approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna il 22 ottobre.

Rimanendo in tema di conservazione digitale, con l’aggiunta di nuovo comma all’articolo 2 della legge del 2004, si afferma innanzitutto che la Regione, anche in collaborazione con le altre amministrazioni interessate, favorisce lo sviluppo integrato di questa pratica, e nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, svolge le funzioni di archiviazione e conservazione digitale dei documenti informatici, secondo quanto disposto in materia dall’articolo 2 dell’altra legge del 2005 oggetto di modifica da parte del nuovo provvedimento. Oltre all’indicazione di questo principio, nel testo si specifica che gli obblighi in tal senso si estendono ai documenti informatici a rilevanza fiscale, mentre per quanto riguarda le altre amministrazioni pubbliche presenti sul territorio dell’Emilia-Romagna, a cominciare dagli enti locali, ma anche per gli enti pubblici situati al di fuori dei confini regionali, la normativa di riferimento continua invece a stabilire che quelli interessati ad affidare a ParER le proprie attività di conservazione digitale possono farlo sottoscrivendo una apposita convenzione con il Polo.

Più in generale, la nuova legge è stata emanata con una duplice finalità di aggiornamento della normativa regionale in materia di società dell’informazione: da un lato occorreva tenere conto delle numerose innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, e dall’altro recepire le nuove norme nazionali ed europee in materia, con specifica attenzione alle procedure di acquisto on line – e-procurement il termine inglese per fare riferimento a questo ambito – e alla fatturazione elettronica. Il tutto con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare la disciplina di indirizzo in materia, e creare le condizioni migliori per la promozione dell’innovazione digitale nel sistema della pubblica amministrazione emiliano-romagnola.

Per fare ciò, si è deciso di intervenire sulla norma di riferimento per eccellenza nel contesto regionale (legge n. 11 del 2004), ma anche su quella che disciplina le attività e le funzioni dell’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (legge n. 29 del 2005), perché è da questa struttura che dipende ParER, e, come evidenziato, le novità in materia di conservazione digitale dei documenti amministrativi sono tra le più rilevanti contenute nel provvedimento. Assieme ad esse e alle nuove misure già citate in precedenza, ulteriori importanti passaggi del testo di legge riguardano una maggiore valorizzazione dell’Agenzia regionale per gli acquisti telematici Intercenter, che svolgerà un ruolo sempre più centrale proprio negli ambiti dell’e-procurement e fatturazione elettronica, e la creazione di un nodo telematico interoperabile per gestire il ciclo delle acquisizioni dei documenti dell’intero sistema regionale, la cui conservazione sarà curata da ParER. Con un emendamento al testo precedentemente approvato dalla Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali, l’impianto definitivo approvato in aula contiene infine un cenno alla necessità di organizzare corsi di alfabetizzazione informatica e formazione all’uso delle nuove tecnologie rivolti ai cittadini, sulla stregua di quanto già promosso negli scorsi anni nell’ambito del progetto Pane e Internet.

Il testo definitivo della nuova legge regionale, così come approvato in aula, non è ancora disponibile sulla banca dati normativa Demetra. Nei suoi archivi però, è disponibile il testo del progetto di legge (presentato in agosto dalla Giunta all’Assemblea legislativa) licenziato dalla Commissione Bilancio Affari Generali ed istituzionali lo scorso 15 ottobre.

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